Mai Morti
dal 18 al 30 novembre 2008
Teatro della Coopearativa
via Hermada 8, Milano
zona Niguarda
Orario: mart- ven 20.45/dom 16.00
riposo 23/24/25 novembre
Prezzo: 15.00-8.00 €
Produzione Teatro della Cooperativa
MAI MORTI
Testo e regia Renato Sarti
Con Bebo Storti
in collaborazione con Teatridithalia, Teatri 90 Progetti/Maratona di Milano
Spettacolo inserito nell’abbonamento 'Invito a Teatro'
Mai Morti è uno spettacolo che fa discutere, arrabbiare, divide, emoziona e commuove.
Con una scrittura evocativa (una sorta di affabulazione nera), Renato Sarti ripercorre la nostra storia recente
attraverso i racconti di un uomo mai pentito, per riflettere su quanto – in Italia - razzismo, nazionalismo e
xenofobia siano ancora difficili da estirpare.
È affidato a Bebo Storti il difficile compito di dare voce a questo
nostalgico delle “belle imprese” del ventennio fascista, oggi
impegnato in prima persona a difesa dell’ordine pubblico contro
viados, extracomunitari, zingari e drogati.
Mai Morti era il nome di uno dei più terribili battaglioni della
Decima Mas. A questa formazione, che operò a fianco dei
nazisti nella repressione antipartigiana, e al magma inquietante
del pianeta fascista il personaggio guarda con delirante
nostalgia.
Durante una notte milanese dei nostri giorni il protagonista si
abbandona a ricordi sacri, lontani, cari. Evoca il bell’agire della
Ettore Muti, banda fascista che Mussolini elevò a legione
autonoma che rimarrà tragicamente nella memoria della città
per la ferocia delle torture praticate a centinaia di antifascisti.
Rivive la strage della comunità copta di Debrà Libanos, a
novanta chilometri da Addis Abeba, dove nel 1937 il viceré
Rodolfo Graziani e il generale Maletti Pietro Senior si resero
protagonisti dell’eccidio di 2000 fra fedeli e diaconi. Accenna
all’uso indiscriminato e massiccio dei gas da parte dell’esercito
italiano in Africa contro le popolazioni civili. E ancora rievoca le
più orribili imprese portate a termine dalla Decima Mas nel
Canavese e in Friuli nel 1944.
Anche il passato più prossimo, e il nostro presente, animano i
suoi sogni a occhi aperti: dalla Milano incandescente del 1969
quando “ai funerali di Piazza Fontana si doveva fare il gran
botto finale. (…) Allora si che si riusciva a scaraventare
anarchici tranquillamente dalla finestra, raccontare frottole a destra e a manca e farla comunque sempre
franca” fino ai fatti agghiaccianti del G8 di Genova e alla morte di Carlo Giuliani.
Un monologo che cerca di rammentare, a chi se lo fosse dimenticato o non l’avesse mai appreso,
che la parola antifascismo ha ancora un fondamentale e profondo motivo di esistere.
Note: Nel 2003 la Mondadori ha pubblicato un cofanetto con testo e videocassetta
dello spettacolo.
riposo 23/24/25 novembre
Prezzo: 15.00-8.00 €
Produzione Teatro della Cooperativa
MAI MORTI
Testo e regia Renato Sarti
Con Bebo Storti
in collaborazione con Teatridithalia, Teatri 90 Progetti/Maratona di Milano
Spettacolo inserito nell’abbonamento 'Invito a Teatro'
Mai Morti è uno spettacolo che fa discutere, arrabbiare, divide, emoziona e commuove.
Con una scrittura evocativa (una sorta di affabulazione nera), Renato Sarti ripercorre la nostra storia recente
attraverso i racconti di un uomo mai pentito, per riflettere su quanto – in Italia - razzismo, nazionalismo e
xenofobia siano ancora difficili da estirpare.
È affidato a Bebo Storti il difficile compito di dare voce a questo
nostalgico delle “belle imprese” del ventennio fascista, oggi
impegnato in prima persona a difesa dell’ordine pubblico contro
viados, extracomunitari, zingari e drogati.
Mai Morti era il nome di uno dei più terribili battaglioni della
Decima Mas. A questa formazione, che operò a fianco dei
nazisti nella repressione antipartigiana, e al magma inquietante
del pianeta fascista il personaggio guarda con delirante
nostalgia.
Durante una notte milanese dei nostri giorni il protagonista si
abbandona a ricordi sacri, lontani, cari. Evoca il bell’agire della
Ettore Muti, banda fascista che Mussolini elevò a legione
autonoma che rimarrà tragicamente nella memoria della città
per la ferocia delle torture praticate a centinaia di antifascisti.
Rivive la strage della comunità copta di Debrà Libanos, a
novanta chilometri da Addis Abeba, dove nel 1937 il viceré
Rodolfo Graziani e il generale Maletti Pietro Senior si resero
protagonisti dell’eccidio di 2000 fra fedeli e diaconi. Accenna
all’uso indiscriminato e massiccio dei gas da parte dell’esercito
italiano in Africa contro le popolazioni civili. E ancora rievoca le
più orribili imprese portate a termine dalla Decima Mas nel
Canavese e in Friuli nel 1944.
Anche il passato più prossimo, e il nostro presente, animano i
suoi sogni a occhi aperti: dalla Milano incandescente del 1969
quando “ai funerali di Piazza Fontana si doveva fare il gran
botto finale. (…) Allora si che si riusciva a scaraventare
anarchici tranquillamente dalla finestra, raccontare frottole a destra e a manca e farla comunque sempre
franca” fino ai fatti agghiaccianti del G8 di Genova e alla morte di Carlo Giuliani.
Un monologo che cerca di rammentare, a chi se lo fosse dimenticato o non l’avesse mai appreso,
che la parola antifascismo ha ancora un fondamentale e profondo motivo di esistere.
Note: Nel 2003 la Mondadori ha pubblicato un cofanetto con testo e videocassetta
dello spettacolo.
3 commenti:
Ma quello di ieri era agnoletto?
Sì, era lui. E Renato non ha esitato a coinvolgerlo sul palco. Per questo ringraziamo Vittorio per la disponibilità a salire sul palco in veste di "attore". E, naturalmente, gli auguriamo buon lavoro per la sua carica al Parlamento Europeo.
beh, effettivamente è stato un grande a prestarsi così!complimenti a tutti, tornerò per mai morti (sono tra quelli che hanno alzato la mano, mea culpa)bravi ancora.
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