venerdì 29 agosto 2008

Renato Sarti


Attore, regista e autore di testi teatrali rappresentati in Italia e all’estero, RENATO SARTI ha esordito come interprete a Trieste, nel 1971, poi ha recitato a Milano, prima al Piccolo Teatro con Giorgio Strehler, quindi, dal 1979 al 1986, al Teatro dell’Elfo in spettacoli con la regia di Gabriele Salvatores, Elio De Capitani e Ferdinando Bruni (tra questi Comedians, Hellzapoppin, Sogno di una notte di mezza estate).

Giorgio Strehler ha messo in scena un suo atto unico Libero; Massimo Castri Ravensbrück, con Valeria Moriconi. Lo stesso testo è stato replicato per diverse stagioni in Svizzera (con Margherite Winter), in Belgio (con la scenografia di Josef Svoboda) e a Parigi al teatro della Bonne Graine con la regia dell’autore nel 1997. Il primo luglio 1995, in occasione del cinquantennale della Liberazione, ha diretto all’interno del Monumento Nazionale Risiera di San Sabba (unico campo di sterminio nazista munito di forno crematorio in Italia) la lettura scenica Risiera di San Sabba: La memoria dell’offesa, lettura scenica basata su testimonianze di sopravvissuti alla deportazione e allo sterminio nazifascista, con Giorgio Strehler, Moni Ovadia, Paolo Rossi, Omero Antonutti, Bebo Storti e altri attori italiani, croati, sloveni e di origine ebraica. Il testo della lettura è stato poi rivisto e adattato per il teatro con il nuovo titolo I me ciamava per nome: 44.787 e, dopo aver debuttato nella stagione 1996/97 al Teatro Portaromana, nelle stagioni seguenti ha girato toccando Roma (Teatro India) Venezia (Goldoni) Trieste (Teatro Rossetti) e altre città.

Ha collaborato in seguito con la Filarmonica Clown (Barella il magnifico e Amleto avvisato mezzo salvato) e con lo Zelig nel 1997 (La testa nel forno). Quattro anni fa ha messo in scena Line di Israel Horovitz e Tarcisiomania di e con il cabarettista Max Pisu.Nel 2000 debutta alla Maratona di Milano la prima versione breve del monologo Mai Morti, scritto e diretto da Sarti e interpretato da Bebo Storti. Nel 2001 il testo viene prodotto nella sua forma definitiva dal Teatro dell’Elfo. Nei tre anni di tournée seguenti Mai Morti rimane, fra l’altro, per tre settimane nella storica sala di via Rovello del Piccolo Teatro di Milano.

Alla fine del 2001 Sarti apre a Niguarda il Teatro della Cooperativa che ben presto diventa un punto di riferimento per la Milano teatrale e fonda contestualmente la compagnia del Teatro della Cooperativa. Nella sala di via Hermada debuttano Trilogia del benessere e Nome di battaglia Lia, testo dedicato al fondamentale ruolo svolto dalle donne durante la Resistenza e in particolare alla figura eroica di Gina Bianchi Galeotti, assassinata proprio a Niguarda dai nazisti il giorno prima della Liberazione.Nel novembre 2004 vi ha debuttato La nave fantasma, scritto da Sarti con il giornalista de La Repubblica Giovanni Maria Bellu e Bebo Storti. Lo spettacolo, racconta la tragica vicenda del battello F-174, che, nella notte di Natale del 1996 al largo di Portopalo in Sicilia, andò a picco con a carico di 283 migranti.Nell’ottobre 2004 è andato in onda su Rai Tre, all’interno della trasmissione Report, un video di 25’ dal titolo Chicago boys - scritto e diretto da Renato Sarti, interpretato da Bebo Storti e prodotto dal Teatro della Cooperativa - che affronta il complesso ed attualissimo tema della privatizzazione del sistema idrico nazionale e internazionale.Sempre in ottobre è co-autore e regista del nuovo spettacolo Sergio Sgrilli, famoso volto televisivo di Zelig.
Nell’arco di tre stagioni il Teatro della Cooperativa ha ospitato numerose compagnie di drammaturgia contemporanea e importanti personaggi del mondo teatrale.

Nell’ottobre 2004 è andato in onda su Rai Tre, all’interno della trasmissione Report, un video di 25’ dal titolo Chicago boys - scritto e diretto da Renato Sarti, interpretato da Bebo Storti e prodotto dal Teatro della Cooperativa - che affronta il complesso ed attualissimo tema della privatizzazione del sistema idrico nazionale e internazionale.Sempre in ottobre è co-autore e regista del nuovo spettacolo Sergio Sgrilli, famoso volto televisivo di Zelig.Nell’arco di due stagioni il Teatro della Cooperativa ha ospitato numerose compagnie di drammaturgia contemporanea e importanti personaggi del mondo teatrale.

Nel cinema, Sarti ha partecipato ad alcuni film, fra i quali Sogno di una notte di mezza estate e Kamikazen di Gabriele Salvatores, Notti e nebbia di Marco Tullio Giordana e Come si fa un martini di Kiko Stella.Per la Baldini&Castoldi ha scritto, con Roberto Duiz, La vita xe un bidon, libro sul comico triestino Angelo Cecchelin e il testo di I me ciamava per nome 44.787. La Mondatori ha pubblicato un cofanetto con testo e video cassetta di Mai Morti. Per la sua attività, nel 2003 il Comune di Milano gli ha conferito l’Ambrogino d’Oro.

Teatro della Cooperativa


Teatro della Cooperativa è stato fondato nel gennaio 2002 grazie all’impegno e alla volontà del regista e drammaturgo Renato Sarti (insignito nel 2003 dell’Ambrogino d’Oro da parte del Comune di Milano) e di un gruppo di amici, con il prezioso sostegno della Società Edificatrice Niguarda.
Sorto in una zona periferica e decentrata come il quartiere di Niguarda, il progetto ha come principale obiettivo la creazione e lo sviluppo di un centro di produzione e promozioneteatrale e culturale: uno spazio dinamico e aperto dove la cultura e le idee possano circolare liberamente, un luogo di aggregazione e confronto capace di instaurare un rapporto profondo con i cittadini della comunità locale e più in generale dell’area milanese.
Dunque, un’impresa difficile: portare il teatro e la cultura dove non sono di casa, lontano dagli abituali circuiti cittadini; pensare il teatro come “spazio di pensiero, di scambio, di socialità e politica”, pensarlo inoltre come collante sociale, come punto di riferimento e attività per l’inizio di un progetto di riqualificazione di una zona in cui da molti anni cinema, teatri e luoghi di incontro scarseggiano e dove il tessuto sociale rischia sempre più di frantumarsi.
Nel corso di questi anni la programmazione è stata caratterizzata dall’attenzione alla drammaturgia contemporanea e alla giovane ricerca teatrale legate al teatro civile e di parola, sul doppio binario della produzione e dell’ospitalità – anche tramite lo sviluppo di alcune iniziative tematiche avviate in collaborazione con altre sale milanesi – con alcune incursioni verso il teatro comico e il cabaret.
Obiettivo primario è stato quello di sviluppare l’attività produttiva del Teatro, con la realizzazione, rappresentazione e distribuzione di spettacoli scritti e diretti da Renato Sarti legati ai temi della memoria e del teatro di denuncia (Mai morti, Nome di battaglia Lia, La nave fantasma, I me ciamava per nome: 44.787, così come la realizzazione del video Chicago Boys per la Rai) con importanti riconoscimenti da parte di pubblico, critica e operatori: alla prestigiosa ospitalità di Mai Morti (allora prodotto da Teatridithalia) al Piccolo Teatro di Milano e al Piccolo Eliseo a Roma nel 2003, sono seguiti il Premio Gassman 2005 per il miglior testo italiano a La nave fantasma, il Premio Speciale Franco Enriquez 2005 a Renato Sarti e al Teatro della Cooperativa, la targa di riconoscimento dell’A.N.P.I. per il lavoro svolto sui temi della memoria nel corso di questi anni, così come la rapprentazione de La nave fantasma nello splendido contesto del Teatro Greco di Siracusa nel luglio 2005.
In linea con gli obiettivi preposti, sono state inoltre avviate, in collaborazione con altre realtà e soggetti del territorio, diverse iniziative di carattere non specificatamente teatrale, quali la presentazione di libri con autori ed esperti, dibattiti, incontri, proiezioni, mostre fotografiche a tema, attività di formazione (corsi per bambini e adulti).
L’eccezione riscontro di pubblico avuto nelle scorse stagioni, la visibilità raggiunta sugli organi di stampa e della critica, i riconoscimenti, nonchè la condivisione di questo progetto con i diversi soggetti che lo sostengono – cui si aggiungono importanti segnali anche da parte delle istituzioni pubbliche e private - permette dunque di pensare alla prossima stagione come un fondamentale periodo di svolta e di ulteriore proficuo sviluppo della struttura.