martedì 24 febbraio 2009

Incontro con Franco Grillini

In occasione delle repliche di

ROMANINA
Drammaturgia Luca Scarlini e Anna Meacci
da “Io, la Romanina” di Romina Cecconi
con Anna Meacci

mercoledì 25 febbraio, a fine spettacolo, Anna Meacci incontra il pubblico
venerdì 27 febbraio, Franco Grillini, presidente onorario Arcigay
incontra il pubblico a fine spettacolo

biglietti agevolati, per informazioni 02.64749997 - Teatro della Cooperativa

lunedì 23 febbraio 2009

Brochure


Informiamo il gentile pubblico che sono arrivate le nuove brochure della stagione con tutti gli spettacoli e le presentazioni dei titoli inseriti all'interno della rassegna 'Basaglia e la diversità'. E' possibile ritirare la copia gratuita presso il Teatro in orari di biglietteria.

 

basaglia

sabato 21 febbraio 2009

Anna Meacci al Teatro della Cooperativa

dal 20 febbraio all'1 marzo 2009

ROMANINA

di Luca Scarlini da “Io, la Romanina”

di Romina Cecconi

regia Giovanni Guerrieri

con Anna Meacci

 

Romanina

 Romina Cecconi è stata tra le prime in Italia a cambiare sesso e la sua storia è stata un segno importante di un costume che cambiava e di cui fu clamorosamente protagonista."Nel Luglio del 1972, dopo una lunga battaglia, il tribunale di Lucca mi dà ragione, quando vado a prendere la mia carta di identità all'anagrafe, leggo il nome: Romina… e mi metto a piangere. Gli impiegati non capiscono perchè. Io piango di felicità."

martedì 17 febbraio 2009

Targato H

 
  

 

IN SCENA 
_______________
 

RASSEGNA BASAGLIA E LA DIVERSITA'

18 e 19 febbraio 2009 

TARGATO H 
Contro-Mono-Logo

di 
David Anzalone e Alessandro Castriota
regia 
Alessandro Castriota
con 
David Anzalone

 


Uno spettacolo comico straordinario in cui si tratta il tema dell'handicap. 
Il filo conduttore è il costante ribaltamento in chiave ironica delle concezioni comuni

che si hanno nei confronti dell'handicap e dell'handicappato. 

TARGATO H CONTRO-MONO-LOGO

Targato H è uno spettacolo comico in cui si tratta il
tema dell'handicap. Il filo conduttore è il costante
ribaltamento in chiave ironica delle concezioni comuni
che si hanno nei confronti dell'handicap e
dell'handicappato.
Targato H è la rappresentazione di due modi di
intendere la vita. L'ottusità di chi si lascia ingabbiare
dal pregiudizio opposta alla consapevolezza di chi
guarda in faccia alla realtà, la chiama con il proprio
nome e per questo ne esce vincente.
Proprio partendo da una presa di coscienza della
propria condizione di portatore di handicap si può
abbattere quella cultura caritatevole che genera il
pregiudizio.
Dalla narrazione del quotidiano, rielaborato in chiave
comica, scaturisce la risata che demolisce la
classificazione castrante tra normalità e anormalità e
fa riflettere sulle iniquità che albergano nella vita di
tutti i giorni.

giovedì 12 febbraio 2009

Paolo Rossi: recensione di Maria Grazia Gregori

Paolo Rossi. Sulla strada ancora

Magicamente, nella Scatola magica del Teatro Strehler, di fronte a un pubblico di poco più di 70 persone (tante la sala ne contiene) dove gli spettatori più piccoli incontrano spesso per la prima volta il teatro, quel grande bambino che è Paolo Rossi, ha ritrovato se stesso, regalando al suo pubblico un pezzo della sua storia. Anzi costringendolo ad accompagnarlo on the road su di una strada pericolosa che Paolo ha percorso in silenzio e nota solo agli amici e alle persone più care: un'assenza ben custodita, senza pettegolezzi. 

Certo si sapeva di uno spettacolo che doveva andare in scena ma svanito nel nulla, lo si era visto, un po' stralunato per la verità, ad alcune puntate di 
Che tempo che fa. Poi, il silenzio che ci aveva fatto capire che quell'irridente folletto, quel redivivo Lenny Bruce dei Navigli che sapeva prendere in contropiede il dolore e lo schifo e che volteggiava come un funambolo su quel crinale sottile che divide il dramma dal riso, si era esiliato dal mondo e soprattutto da quello che amava di più, il teatro. 

E ora eccolo qui di nuovo con la sua carica d'energia, con una malinconia che non gli conoscevamo, a raccontarsi rendendoci tutti felicemente suoi "complici". Lui a due passi da noi e noi a due passi da lui: quelli delle prime file lo possono addirittura guardare negli occhi e forse è per questo che li ha nascosti, dipingendosi profonde occhiaie scure e due enormi baffi rossi mefistofelici. Una sorta di piccola maschera, una grandguignolesca quarta parete perché può davvero essere difficile starsene del tutto nudo di fronte al pubblico. 

Allora "sulla strada ancora", come dice il titolo del suo spettacolo: come i comici antichi che inseguono una luna effimera, un'illusione del cuore. Anche se Paolo è un comico di oggi che non dimentica di avere cominciato a fare satira su "lui", ovvero Berlusconi, tanti anni fa. Come non dimentica che se stasera e tutte le altre sere sarà qui è perché deve dirci qualcosa e non può nascondersi dietro un dito. E allora lo fa magari cominciando con una battuta: meglio un ubriacone famoso che un alcolista anonimo. 

È di questo, del resto, che Rossi ci vuole parlare, sia pure attraverso una dilatazione grottesca di incontri impossibili: di sé, della sua malattia, del suo ricovero in una clinica per sconfiggere le dipendenze, della sua incapacità di salire in palcoscenico con uno spettacolo finito prima della prima e dedicato all'amatissimo 
Ubu re di Jarry, sia pure in chiave 2000, del non riuscire più a scendere per la strada per capire la vita della gente, della disperazione degli amori, della sostanziale difficoltà a vivere nel bisogno insopprimibile di cercarsi un punto di fuga, credendo di stare meglio e stando sempre peggio. 

In questo spettacolo scritto con 
Stefano BenniCaterina de la Calle Casanova e Renato Sarti che firma anche una regia colma di sentimento, Paolo Rossi non dimentica l'amato Shakespeare dell'amatissimo Riccardo III, quell'inverno del nostro scontento, quel bisogno di fuggire, barattando un regno per un cavallo, come non dimentica la chitarra, l'humour sia pure nero, né di togliersi qualche sassolino nella scarpa, quegli attori impegnati a fare stretching prima di interpretare il gobbo di Notre Dame, i fighetti assatanati dalla forma fisica perennemente in palestra e Dio che gioca a golf facendo ben presto buca grazie all'aiuto dello spirito santo... Né dimentica di essere un impagabile borderline che sa molto bene che la comicità non è mai un pranzo di gala. E il pubblico lo ripaga con risate e applausi, catturato dalle sue discese fra la gente, da quell'aria un po' stropicciata di un ex ragazzo di 54 anni che se l'è vista brutta sulla propria pelle. E allora... ben tornato - come si diceva un tempo - little king Paolo Rossi.


Maria Grazia Gregori

( www.delteatro.it )

mercoledì 11 febbraio 2009

CIARLATOWN!

RASSEGNA BASAGLIA E LA DIVERSITA' 


dal 13 al 15 febbraio 2009 

CIARLATOWN 

Acrobazie di precarietà globale


di
 e con

Claudio Cremonesi 
Davide Baldi


regia di Giorgio Donati

Produzione AndanteMosso

ct

 

Un moderno Ciarlatano cerca di vendere i suoi prodotti adattandosi alle regole del mercato globale. Lavora per la 'Ke Te Serve Service', premiata ditta specializzata nella risoluzione dei problemi, qualsiasi essi siano. Di volta in volta cercherà di vendere misteriosi prodotti, sarà licenziato ritrovandosi lavoratore precario, si riciclerà improvvisandosi venditore di piante transgeniche modificate dal vivo, andrà a lezione di ritmo per raggiungere i traguardi commerciali che la sua ditta richiede, non esiterà a interpretare la Morte pur di vendere...

lunedì 9 febbraio 2009

Attenzione: Cancellato ELLA al Teatro della Cooperativa

A causa di problemi di salute del protagonista dello spettacolo ELLA è sospesa la programmazione prevista da domani a giovedì 12.
Se riusciremo a recuperare lo spettacolo in altre date vi darò comunicazione,
grazie e cordiali saluti

RASSEGNA BASAGLIA E LA DIVERSITA'
dal 10 al 12 febbraio 2009 

ELLA
di
 H.Achternbusch
diretto ed interpretato da Marco Brinzi
Produzione Nuove Tendenze 2008
ella

(prima nazionale)


Di Herbert Achternbusch

Di e con Marco Brinzi

Monologo drammatico in prosa di Herbert 
Achternbusch. Scritto nel 1978.

All’interno di un recinto da pollaio, Josef, con indosso un abito a grembiale ricostruisce la vita della madre, Ella. Quest’ultima è una minorata mentale, battuta continuamente dal padre e, che l’ha sposata con un uomo con più del doppio dei suoi anni, da cui ha avuto Josef, anch’egli spesso violento con lei, senza alcun aiuto neppure dalla suocera. Ella, esasperata, ha tentato di affogarsi
col figlio, venendo internata in manicomio dal marito, che l’ha separata del tutto da Josef, divorziando e impedendole di vederlo. Da allora la vita di Ella diviene un’odissea nel dolore: affidamento alla sorella che la costringe a vivere in un pollaio; vagabondaggi e incontri casuali con uomini, dai quali contrae malattie veneree, ripetuti internamenti, con relative violenze del personale, il carcere, fino alla reclusione in un sanatorio.
Josef, giunto alla fine del racconto, inzuppa una zolletta di cianuro, la mette nel caffè e, bevutolo, muore.
“Credo che leggendo il monologo teatrale 'Ella' di Herbert Achternbusch non si possa rimanere impassibili. Josef, attraverso una narrazione-identificazione, ripercorre in prima persona le violenze subite dalla madre nel corso della sua vita. Un diluvio di parole che partono da una memoria sgangherata, rovinata, che affastella e recupera. Vengono citate tutti i tipi di violenza subiti dalla donna, violenze soprattutto psichiche che l’hanno portata alla ‘pazzia’ e successivamente al tentativo di suicidio.
Affascinato dalla forza che questo testo porta con sé, mi sono più volte promesso di iniziare a studiarlo e di lavorarci al fine di portarlo in scena. Ho sempre ‘girato’
intorno a questo lavoro poiché lo ritengo molto formativo e propedeutico per un giovane attore. Un testo che pone all’interprete molte difficoltà. Difficoltà come quella di dar vita ad un personaggio maschile che deve riprodurre la
vicenda della propria madre, Ella, attraverso un processo di mimesi che con lo scorrere del testo porta alla più completa immedesimazione/simbiosi tra
attore-personaggio figlio-madre.
Ciò che più mi preme adesso è comunicare a più persone possibile questa storia, questo testo su cui lavoro e studio da più di un anno. Sento che adesso è arrivato il momento migliore per raccontare questa storia, che il processo di studio ha bisogno di essere aperto al pubblico, di essere visto, ed è per questo che ho deciso di portare in scena Ella, affinché non rimanga una vicenda su una pagina scritta, ma diventi una storia viva così come è stata concepita.”

Marco Brinzi

lunedì 2 febbraio 2009

Sulla strada ancora

dal 4 febbraio 2009 al 
Piccolo Teatro di Milano (Scatola Magica)
PAOLO ROSSI
 
in 
SULLA STRADA ANCORA 
Parental Advisory, Explicit Content

di Paolo Rossi e Stefano Benni e di Carolina de la Calle Casanova, Renato Sarti


regia di Renato Sarti

produzione AGIDI

 

 

Paolo Rossi

Paolo Rossi ritorna in teatro con uno spettacolo che mescola, come è nel suo stile, la realtà con l’immaginazione; ricco di affabulazioni, monologhi, poesie, barzellette e vita vissuta. Testi scritti da Stefano Benni, Carolina de La Calle Casanova e Renato Sarti, che cura anche la regia.