Teatro della Cooperativa è stato fondato nel gennaio 2002 grazie all’impegno e alla volontà del regista e drammaturgo Renato Sarti (insignito nel 2003 dell’Ambrogino d’Oro da parte del Comune di Milano) e di un gruppo di amici, con il prezioso sostegno della Società Edificatrice Niguarda.
Sorto in una zona periferica e decentrata come il quartiere di Niguarda, il progetto ha come principale obiettivo la creazione e lo sviluppo di un centro di produzione e promozioneteatrale e culturale: uno spazio dinamico e aperto dove la cultura e le idee possano circolare liberamente, un luogo di aggregazione e confronto capace di instaurare un rapporto profondo con i cittadini della comunità locale e più in generale dell’area milanese.
Dunque, un’impresa difficile: portare il teatro e la cultura dove non sono di casa, lontano dagli abituali circuiti cittadini; pensare il teatro come “spazio di pensiero, di scambio, di socialità e politica”, pensarlo inoltre come collante sociale, come punto di riferimento e attività per l’inizio di un progetto di riqualificazione di una zona in cui da molti anni cinema, teatri e luoghi di incontro scarseggiano e dove il tessuto sociale rischia sempre più di frantumarsi.
Nel corso di questi anni la programmazione è stata caratterizzata dall’attenzione alla drammaturgia contemporanea e alla giovane ricerca teatrale legate al teatro civile e di parola, sul doppio binario della produzione e dell’ospitalità – anche tramite lo sviluppo di alcune iniziative tematiche avviate in collaborazione con altre sale milanesi – con alcune incursioni verso il teatro comico e il cabaret.
Obiettivo primario è stato quello di sviluppare l’attività produttiva del Teatro, con la realizzazione, rappresentazione e distribuzione di spettacoli scritti e diretti da Renato Sarti legati ai temi della memoria e del teatro di denuncia (Mai morti, Nome di battaglia Lia, La nave fantasma, I me ciamava per nome: 44.787, così come la realizzazione del video Chicago Boys per la Rai) con importanti riconoscimenti da parte di pubblico, critica e operatori: alla prestigiosa ospitalità di Mai Morti (allora prodotto da Teatridithalia) al Piccolo Teatro di Milano e al Piccolo Eliseo a Roma nel 2003, sono seguiti il Premio Gassman 2005 per il miglior testo italiano a La nave fantasma, il Premio Speciale Franco Enriquez 2005 a Renato Sarti e al Teatro della Cooperativa, la targa di riconoscimento dell’A.N.P.I. per il lavoro svolto sui temi della memoria nel corso di questi anni, così come la rapprentazione de La nave fantasma nello splendido contesto del Teatro Greco di Siracusa nel luglio 2005.
In linea con gli obiettivi preposti, sono state inoltre avviate, in collaborazione con altre realtà e soggetti del territorio, diverse iniziative di carattere non specificatamente teatrale, quali la presentazione di libri con autori ed esperti, dibattiti, incontri, proiezioni, mostre fotografiche a tema, attività di formazione (corsi per bambini e adulti).
L’eccezione riscontro di pubblico avuto nelle scorse stagioni, la visibilità raggiunta sugli organi di stampa e della critica, i riconoscimenti, nonchè la condivisione di questo progetto con i diversi soggetti che lo sostengono – cui si aggiungono importanti segnali anche da parte delle istituzioni pubbliche e private - permette dunque di pensare alla prossima stagione come un fondamentale periodo di svolta e di ulteriore proficuo sviluppo della struttura.
Sorto in una zona periferica e decentrata come il quartiere di Niguarda, il progetto ha come principale obiettivo la creazione e lo sviluppo di un centro di produzione e promozioneteatrale e culturale: uno spazio dinamico e aperto dove la cultura e le idee possano circolare liberamente, un luogo di aggregazione e confronto capace di instaurare un rapporto profondo con i cittadini della comunità locale e più in generale dell’area milanese.
Dunque, un’impresa difficile: portare il teatro e la cultura dove non sono di casa, lontano dagli abituali circuiti cittadini; pensare il teatro come “spazio di pensiero, di scambio, di socialità e politica”, pensarlo inoltre come collante sociale, come punto di riferimento e attività per l’inizio di un progetto di riqualificazione di una zona in cui da molti anni cinema, teatri e luoghi di incontro scarseggiano e dove il tessuto sociale rischia sempre più di frantumarsi.
Nel corso di questi anni la programmazione è stata caratterizzata dall’attenzione alla drammaturgia contemporanea e alla giovane ricerca teatrale legate al teatro civile e di parola, sul doppio binario della produzione e dell’ospitalità – anche tramite lo sviluppo di alcune iniziative tematiche avviate in collaborazione con altre sale milanesi – con alcune incursioni verso il teatro comico e il cabaret.
Obiettivo primario è stato quello di sviluppare l’attività produttiva del Teatro, con la realizzazione, rappresentazione e distribuzione di spettacoli scritti e diretti da Renato Sarti legati ai temi della memoria e del teatro di denuncia (Mai morti, Nome di battaglia Lia, La nave fantasma, I me ciamava per nome: 44.787, così come la realizzazione del video Chicago Boys per la Rai) con importanti riconoscimenti da parte di pubblico, critica e operatori: alla prestigiosa ospitalità di Mai Morti (allora prodotto da Teatridithalia) al Piccolo Teatro di Milano e al Piccolo Eliseo a Roma nel 2003, sono seguiti il Premio Gassman 2005 per il miglior testo italiano a La nave fantasma, il Premio Speciale Franco Enriquez 2005 a Renato Sarti e al Teatro della Cooperativa, la targa di riconoscimento dell’A.N.P.I. per il lavoro svolto sui temi della memoria nel corso di questi anni, così come la rapprentazione de La nave fantasma nello splendido contesto del Teatro Greco di Siracusa nel luglio 2005.
In linea con gli obiettivi preposti, sono state inoltre avviate, in collaborazione con altre realtà e soggetti del territorio, diverse iniziative di carattere non specificatamente teatrale, quali la presentazione di libri con autori ed esperti, dibattiti, incontri, proiezioni, mostre fotografiche a tema, attività di formazione (corsi per bambini e adulti).
L’eccezione riscontro di pubblico avuto nelle scorse stagioni, la visibilità raggiunta sugli organi di stampa e della critica, i riconoscimenti, nonchè la condivisione di questo progetto con i diversi soggetti che lo sostengono – cui si aggiungono importanti segnali anche da parte delle istituzioni pubbliche e private - permette dunque di pensare alla prossima stagione come un fondamentale periodo di svolta e di ulteriore proficuo sviluppo della struttura.
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