venerdì 19 dicembre 2008

Fino al 20 dicembre

GLI INDIFFERENTI ALLA PROVA
PROGETTO MORAVIA

Orario: mart-ven 20.45/dom 16.00

Prezzo: 15.00-8.00 e

PROGETTO MORAVIA
Spettacoli / incontri / Film
Un’idea di PACTA
in collaborazione con ScenaAperta/Polo teatrale dell’Alto milanese, Villaggio Barona, Coop.
Chico Mendes, Teatro della Cooperativa, Fondazione
Cineteca Italiana

Nel panorama letterario italiano, permane (e non
possiamo non ricordare) l'opera di uno scrittore che
divenne nel corso dei decenni un lucido fustigatore della
decadenza della classe borghese alla quale lui stesso
apparteneva: Alberto Moravia. Giornalista, saggista.
romanziere prolifico e di grande successo ma anche
autore di teatro. Il suo sottile indagare e sferzare la vita
sociale, politica ma anche sessuale dei suoi personaggi
fa di lui uno scomodo interprete di più di 50 anni di vita
italiana. I temi della sua prosa oscillano tra indifferenza e
noia, passando attraverso i sensi e la sensualità, presunti
strumenti di liberazione,

Il Progetto Alberto MORAVIA intende esplorare una
parte del vasto mondo di Moravia : la messa in scena di due suoi testi , uno letterario, GLI
INDIFFERENTI alla prova (tratto dal celebre romanzo) e uno teatrale, BEATRICE CENCI,
entrambi per la regia di Annig Raimondi. Sono due opere solo all’apparenza diverse fra loro, ma, in
realtà , se il raffronto viene posto nei termini fondamentali di natura e storia, , risultano essere
complementari e gettano le coordinate per scoprire il particolare sogno innocente che si nasconde
dietro ad ogni esistenza scandagliata da Moravia.
Altri eventi collaterali, che PACTA ha organizzato in collaborazione con diversi organismi di città e
provincia, collegano il cinema al giornalismo e al teatro, seguendo il percorso poetico compiuto da
un uomo solitario davanti alla sua macchina da scrivere, ma anche da un infaticabile viaggiatore e
un vitalissimo biografo dell’anima.

Entrambi gli spettacoli sono inseriti nell’abbonamento “Invito a Teatro”
tagliando PACTA.dei Teatri

GLI INDIFFERENTI alla prova (prima nazionale)
Progetto Moravia - La vecchia e la nuova società si raccontano
Dal romanzo 'Gli Indifferenti' di Alberto Moravia
Progetto e regia Annig Raimondi

Con Marino Campanaro, Maria Eugenia D'Aquino, Marco Pezza, Annig Raimondi, Serena
Marrone

Musiche Maurizio Pisati

Quando Alberto Pincherle, in arte Alberto Moravia, scrisse il suo
primo romanzo, 'Gli Indifferenti', non aveva ancora compiuto
diciotto anni. Erano i tempi cupi del fascismo. L'opera, inizialmente
censurata, fu in seguito un successo e divenne il manifesto di una
generazione.
Il sottotitolo potrebbe recitare: "Corruzione e caduta di una famiglia
borghese".
Il soggetto si sviluppa, secondo un'operazione di
'smascheramento', in un ristretto ambiente borghese con soli
cinque personaggi: gli Ardengo - la madre Mariagrazia, il figlio
Michele, la figlia Carla, l'affarista Leo Merumeci e l'amica di tutti
Lisa.
La storia è presto detta.
Carla è insidiata dal libertino Leo, amante della madre, il quale
mira ad impadronirsi del patrimonio di famiglia. Egli è facilitato
dalla particolare situazione in cui si trova Carla, desiderosa di
uscire da un'esistenza mediocre, contrassegnata da una
decadenza e una corruzione insostenibili. Leo, dopo molti tentativi,
riesce a portare Carla a casa sua. La madre Mariagrazia, eccitata
da false ambizioni e preoccupata solo del decoro sociale, non si
accorge del mondo che frana intorno a lei. L'oscura tresca viene scoperta da Lisa, ex amante di Leo e amica
di Mariagrazia, che rivela tutto a Michele, il fratello, di cui lei è innamorata. Il giovane Michele, soggiogato
dall'apatia morale, incline a una vita fondata più sui sogni e le fantasticherie che su un'effettiva
partecipazione agli eventi concreti della vita, tenta di ribellarsi affrontando ripetutamente Leo. Alla fine, la
'sudicia avventura' pare capovolgersi...
'Gli Indifferenti alla prova' è una favola contemporanea in cui Sesso e Denaro la fanno da padroni. Seguendo
le regole di una partita a carte scoperte, ciascun personaggio cerca una 'lealtà di visione sviluppando il
soggetto in continuo dialogo con l’autore/narratore. Nello spettacolo, questa particolare figura ha un ruolo
quasi "polifonico", "dialogico", in cui cioè la sua 'voce' si confronta, con la 'voce' autonoma dei personaggi ,
cosicché il rapporto - aperto, conoscitivo - con la realtà emerge dal continuo incrociarsi dei punti di vista dei
vari personaggi e del narratore.
Avvolta dai miasmi, l’aggrovigliata situazione famigliare narrata (e giocata) vuole anche rifarsi alle grandi
tragedie shakespeariane e dostoievskiane, ma, di fatto e per 'forza di storia', finisce in farsa. Sullo sfondo, si
compone l’affresco di una società borghese in rovina che si auto esalta in chiacchiere stereotipate e siparietti
comici.
Annig Raimondi

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