Milano, 5 apr. (Apcom) - Alla fine non è successo nulla e il massiccio spiegamento delle forze dell'ordine (circa un migliaio) e la chiusura al traffico di metà del centro di Milano hanno permesso che il convegno europeo "La nostra Europa: popoli e tradizione contro banche e poteri forti" organizzato da Forza Nuova e la contromanifestazione degli antifascisti si svolgessero in maniera del tutto pacifica a meno di un chilometro di distanza l'uno dall'altro. Oltre alle forze dell'ordine le due manifestazioni sono state seguite da un grande numero di fotografi, troupe televisive e cronisti, che per registrarsi al convegno dell'ultradestra hanno dovuto pagare 30 euro. In un clima irreale, con l'intera zona chiusa al traffico e transennata, con piazza Missori deserta cinta d'assedio da un cordone di poliziotti e carabinieri come a Milano non si vedeva dagli anni Settanta (per accedere a piedi bisognava avere l'accredito o dimostrare con un documento di abitare in zona), il convegno del movimento neofascista si è tenuto come previsto all'Hotel dei Cavalieri (dopo che la disponibilità del Palazzo delle Stelline era stata ritirata) dove, a partire dalle 14.50, si sono ritrovati circa 300-350 forzanovisti (oltre 700 secondo gli organizzatori) provenienti un po' da tutto il Centro-Nord del Paese. Pochi minuti prima era giunto il segretario nazionale di Forza Nuova Roberto Fiore che era stato accolto dai saluti romani da uno sparuto gruppetto di giovani militanti, poi redarguiti dal servizio d'ordine che presidiava l'ingresso dell'albergo. Saluti fascisti negati poi da Fiore ("Non ho visto nessun saluto romano") che si è anche scagliato contro il fatto che alcuni siti Internet di importanti testate giornalistiche, parlando della manifestazione del suo movimento, enfatizzassero proprio questo aspetto: "E' una follia che dimostra che non c'è nessuna intenzione di ascoltare le nostre tesi ma solo di cercare uno scoop che non c'è". I neofascisti si erano ritrovati nella tarda mattinata di oggi in piazza Aspromonte dove c'è la sede milanese di F.N. e da qui, per motivi di sicurezza, sono giunti al convegno a bordo di quattro autobus dell'Azienda trasporti milanesi scortati da auto della polizia e e dai motociclisti della Municipale. A differenza di altri raduni dell'ultradestra, oggi i partecipanti, la maggior parte giovani e giovanissimi, tra cui diverse donne e skinhead, non hanno ostentato simboli fascisti, non hanno sventolato bandiere né gridato slogan, sia all'esterno dell'albergo che all'interno della sala, dove sono intervenuti anche il segretario generale del Front National francese Bruno Gollinisch, il vicepresidente del Britisch National Party Simon Darby e responsabile relazioni con l'estero del movimento greco-cipriota Proti Grammi, Stratos Karanikolaou. I temi toccati nel convegno sono i cavalli di battaglia della destra radicale europea: "blocco totale dell'immigrazione, sospensione del Trattato di Schengen, immediata e reale espulsione dall'Italia di tutti gli immigrati che hanno commesso crimini nel presente e nel passato, un intervento radicale dello Stato nell'economia attraverso uno sviluppo forte dell'agricoltura, manifatturiero e della costruzione delle case popolari e infine - ha spiegato il leader di Forza Nuova - togliere alle banche il potere di emettere moneta che deve essere prerogativa esclusiva degli Stati". In sala, sempre gremita, anche Giulio Tam, il sacerdote lefevriano candidato da Forza Nuova a sindaco di Bologna. Dopo circa un paio d'ore, poco prima delle 17 il convegno di Forza Nuova si è concluso tra gli applausi dei presenti e circa 250 militanti sono risaliti sui bus ripercorrendo al contrario, ma tra le stesse ingenti misure di sicurezza, il percorso dell'andata. Soddisfatto che "tutto si è svolto con tranquillità", Roberto Fiore ha spiegato che i presidi, prima e dopo il convegno, annunciati nei giorni scorsi sono stati annullati per "mantenere la pace sociale" e che "fascismo e antifascismo sono categorie vecchie che non interessano a nessuno". Ma a qualcuno invece interessano, dato che per protestare contro l'iniziativa di Forza Nuova, i partiti del centro-sinistra, la Cgil, alcuni centri sociali, l'Anpi e diverse associazioni hanno organizzato oggi in piazza della Scala, dalle 15 alle 20, una pacifica e colorata contro-manifestazione che ha visto la partecipazione di oltre un migliaio di persone (tremila per gli organizzatori). Tra loro anche intellettuali e attori come Moni Ovadia, Bebo Storti e Renato Sarti. Poco dopo le 17 sulla torre del Teatro alla Scala disegnata dall'architetto Botta, è apparso un grande striscione nero con la scritta "Resistenza". Anche qui tutto si è svolto in maniera tranquilla, con più musica che slogan, e senza che a nessuno venisse in mente (come invece si temeva) di forzare i cordoni delle forze dell'ordine per contestare i neofascisti. In mattinata l'Anpi provinciale aveva deposto due corone di fiori in ricordo delle vittime del nazifascismo sulla stele della facciata di Palazzo Marino e sulla lapide nella Loggia dei Mercanti. Il presidente della Provincia Filippo Penati ha affermato che "Milano ha isolato l'estrema destra", mentre il deputato del Pd Emanuele Fiano, arrivato in piazza Missori proprio mentre i neofascisti lasciavano l'albergo che li aveva ospitati ha spiegato "non so se la Legge e la Costituzione possono impedire un convegno come questo, penso però che il Governo italiano e il sindaco di una città medaglia d'oro della Resistenza, dove centinaia di partigiani sono stati torturati e uccisi e centinaia di ebrei sono stati deportati, avrebbero dovuto prendere la parola ed esprimere un giudizio (magari non per vietarla) sugli ospiti stranieri di questa manifestazione e sulle idee che hanno diffuso in Europa". Dal canto suo il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato ha spiegato "a dispetto di evocati scenari apocalittici la giornata odierna si è svolta in tutta tranquillità, ringrazio di questo il prefetto Gian Valerio Lombardi, il questore Vincenzo Indolfi, e le forze dell'ordine che come sempre hanno saputo essere all'altezza della situazione garantendo la sicurezza pubblica e gestendo con intelligenza e consueta professionalità una situazione sulla carta difficile".
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