A proposito di Rosi, di uomini e del maestro Manzi
Dice Rosi Bindi nell’intervista al Corriere tv: “ Molti mi hanno detto che si sono sentiti offesi. Perché è vero che, per quanto maschilismo ci sia nella società, persino gli uomini si sono sentiti offesi da quella immagine”. L’immagine, com’è stranoto, è quella del premier che esprime tutto il suo sessismo, apostrofando Bindi , durante il collegamento con Porta a Porta, con un “lei è più bella che intelligente”.
E dunque gli uomini. Il caso Berlusconi D’Addario ha innestato un vivace dibattito estivo– peraltro quasi esclusivamente femminile- sul (presunto) silenzio delle donne davanti a modelli del femminile che oscillano tra la velina e la cortigiana, passando per un posto in lista o in parlamento. L’offesa a Bindi ha prodotto tonnellate di sacrosanta indignazione femminile sotto forma di appelli, fotografie, proteste, gruppi sui social network, incontri ecc ecc. Eppure non sembra che altrettante voci si siano levate a guardare dentro il modello di maschile che B. propone all’identificazione collettiva degli italiani: un settantenne che si fa vanto di avere rapporti sessuali con donne giovanissime, che scambia sesso con potere , che chiede alle donne di essere solo giovani, belle e adoranti al suo cospetto, pena il loro non esistere. Uno che persino nella sua immagine paterna si propone come un modello arcaico e non paritario: qualcuno ricorda quando, dopo l’apparizione al compleanno di Noemi e il rimprovero della sua ex moglie di non aver partecipato neanche al diciottesimo della propria figlia, rispose piccato che aveva comunque “sostenuto finanziariamente” quella festa? Come dire che a casa chi caccia i soldi è papà e al resto ci deve pensare la mamma…
Non sembra che allora e dopo ci siano state, fatte qualche eccezione, voci maschili che abbiano rintracciato il nocciolo della questione: che in gioco c’è un modello di maschile sul quale riflettere per scoprirne i nessi con la propria vita, con il proprio modo di stare in relazione con le donne nello spazio privato come nello spazio pubblico, in famiglia, al lavoro, in parlamento. Ecco perchè è una buona notizia che oggi Bindi dica che “persino” gli uomini nonostante il maschilismo imperante (mica solo a destra, ndr) si sono sentiti offesi. Meglio tardi che mai, diceva il compianto maestro Manzi..
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