Laboratorio di Teatro Comico
a cura di
Renato Sarti
e
Domenico Pugliares
IMPROVVISAZIONE
TEATRO COMICO DI REPERTORIO
SCRITTURA DRAMMATURGICA
Il laboratorio ha cadenza settimanale, per una durata complessiva di 14 incontri. Al termine del percorso didattico è prevista una lezione-spettacolo, in cui i partecipanti potranno confrontarsi con il pubblico e presentare i materiali elaborati.
I partecipanti potranno inoltre assistere gratuitamente agli spettacoli in stagione al Teatro della Cooperativa e incontrare gli artisti ospiti (Diego Parasole, Democomica, Max Pisu - Laboratorio comico La dogana del palco, Deborah Villa, Piero Lenardon e Marta Marangoni... )
Durante il laboratorio sono previsti brevi incontri o interventi di figure di spicco del panorama comico italiano, come Riccardo Pifferi (autore di Jannacci, Paolo Rossi, Cornacchione), Marco Posani (autore di Che tempo che fa e Glob), Flavio Oreglio, Paolo Rossi, Cochi Ponzoni, Michele Serra, Carlo Rossi (Filarmonica Clown) e Bebo Storti.
Ridiamo perché è vero e ci fa male che capiti anche a noi.
La comicità è spiazzare, è stupirsi e poi stupire...
Si può imparare a diventare comici?
Si può imparare a stare in scena... e a scoprire il comico nel quotidiano.”
Inizio corso: Novembre 2009
Fine corso: Febbraio 2010
Per info ed iscrizioni: 02.64749997
organizzazione@teatrodellacooperativa.it
Da sempre in teatro il comico è stata l'arte più amata dal popolo. L'Italia può vantare una tradizione difficilmente riscontrabile in altri paesi (da Plauto e Menandro a Goldoni e alla commedia dell'Arte, dai caffé chantant di Napoli e Totò all'avanspettacolo, al varietà, al cabaret, da Dario Fo a Benigni e Paolo Rossi), anche se non sempre la critica ufficiale ha riconosciuto la grandezza dei maestri dell'arte teatrale comica. Tati Sanguinetti, in uno slancio di rara onestà intellettuale, a proposito del trattamento tutt'altro che positivo che la critica aveva riservato a Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, anni dopo dichiarava: “Quanto eravamo stupidi, spocchiosi, presuntuosi”.
Difficilmente si può ritrovare nella storia del teatro mondiale un fenomeno simile a quello dei nostri comici dell'Arte che a partire dal 1600 spopolavano in tutta Europa, ottenendo fama e guadagni.
Un successo, quello dei vari Arlecchino e Pantalone, dovuto non solo ad una tecnica mimica e attoriale straordinaria, ma anche alla capacità di dissacrare e ridicolizzare l'ipocrisia del potere. Non a caso la Chiesa e le istituzioni di allora fecero di tutto per fermarli, ma troppo grande era il loro seguito popolare. Il comico da sempre sbeffeggia tutto, persino la religione (basti pensare a quel capolavoro assoluto che è El risucitamento di Lazzaro di Fo). Ieri come oggi il duce di turno pone davanti a tutto i valori cristiani della famiglia ma poi tromba con le escort a destra e a manca. Così il comico triestino Angelo Cecchelin con una brevissima freddura liquidava l'ipocrisia perbenista. Due innamorati. LEI: “Caro, a cosa pensi?”. LUI “A quello che pensi tu cara”. LEI: “Porco!”.
E bisogna ricordare sempre che è molto più difficile far ridere che piangere. Le folle oceaniche, commosse, che hanno seguito i feretri di Sordi, Totò, Franco Franchi, Fabrizi e Govi stanno a significare il grande affetto che il popolo nutre nei confronti dei grandi comici. Un debito di riconoscenza per coloro che riscattano, a furia di risate, la miseria, le ingiustizie, le brutture e le afflizioni della vita: per una volta è il potente, e non il poveraccio, a rimaner gabbato.
IL LABORATORIO
Il laboratorio prevede un percorso teorico e pratico che illustri le diverse fasi di creazione di testi, personaggi e spettacoli all’insegna della comicità teatrale classica e contemporanea.
Attraverso una prima fase di studio e analisi delle commedie del repertorio classico gli allievi potranno comprendere nel dettaglio la costante attualità e le potenzialità di testi simbolo della grande tradizione comica.
In un secondo momento saranno invece proprio i partecipanti al corso a cimentarsi nella creazione di un personaggio: si apprenderanno e approfondiranno diverse tipologie di interpretazione, dall’improvvisazione e fisicità proprie di commedia dell’arte e clownerie, fino allo studio della caratterizzazione del personaggio alla base di cartoon e moderno cabaret.
Partendo dalle teorie di autori simbolo dell’improvvisazione teatrale, quali Viola Spolin e Keith Johnstone (i primi a teorizzare l’improvvisazione non più come strumento ma come obiettivo della formazione teatrale), si svilupperanno meccanismi di interazione, associazione, dissociazione e ascolto reciproco sul palcoscenico, mediante esercizi individuali e di gruppo. In questo modo i partecipanti al corso potranno sviluppare l’intesa necessaria per imparare a vivere con generosità il momento della rappresentazione.
Sarà un viaggio di invenzione, ma soprattutto di scoperta del comico in ogni momento e punto di vista della messa in scena, anche attraverso la comprensione e utilizzo della gag al momento giusto, quale strumento di narrazione efficace, sincero, implacabile.
Infine, a conclusione del corso, è prevista una serata speciale in cui i partecipanti potranno, presso il palco del Teatro della Cooperativa, presentare i risultati del lavoro svolto: il confronto con lo
spettatore è tappa d’obbligo per chiunque voglia cimentarsi in discipline teatrali, commedia in primis. Il comico vive della risata del pubblico.
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